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Immagine del redattorefrancesco scarponi

L’ANNO CHE VERRA’



La citazione che dà il titolo a questa riflessione non è ovviamente farina del mio sacco. Il periodo che stiamo vivendo si presta a bilanci, riflessioni, propositi e valutazioni dell’anno ormai quasi del tutto trascorso. E chi meglio di quel gran genio musicale di Lucio Dalla può rappresentare tutto questo? La sua famosa canzone riesce a dare proprio perfettamente l’idea del tempo che passa, della inevitabilità del fare bilanci e del formulare aspettative per il futuro prossimo o più lontano, salvo poi essere a volte spiazzati nel momento in cui le nostre previsioni si rivelano fallaci e precarie. Penso che sia davvero importante tuttavia guardarsi indietro con la maggiore serenità possibile e valutare quello che si è fatto, quello che si è vissuto e quello che si vorrebbe cambiare e migliorare per il futuro. La scansione temporale e l’abitudine di fare programmi caratterizza particolarmente l’essere umano: gli animali sono molto più abili nel vivere il qui ed ora, nell’affrontare i problemi quando essi effettivamente si presentano e nel non farsi influenzare troppo dalle esperienze pregresse. In realtà queste ultime sono utilissime per gli animali stessi per formare la propria modalità di condotta quotidiana e per apprendere tante cose, ma l’idea è che loro riescano a concludere tutto questo con distacco e senza rancore, senza portarsi dietro fardelli che appesantiscono l’esistenza quali il risentimento, la rabbia, il rimuginio, ecc…. Sarebbe davvero utile imparare senza giudicare ciò che ci è successo, archiviare le proprie esperienze senza rimanere attaccati ad esse, e causare così a noi stesso degli autosabotaggi difficili da abbandonare. E allora eccomi quindi qui a rispettare un po’ questo copione da fine anno: se mi guardo indietro non posso che essere grato e soddisfatto di tutto ciò che mi è capitato. Gli obiettivi che mi ero prefissato in questo e negli ultimi anni mi hanno molto impegnato nella loro realizzazione, ma quanto entusiasmo e quanta energia mi hanno saputo regalare!!! Certo, a me come penso a quasi nessuno non sono mancati i momenti di dubbio, di sconforto, momenti in cui è facile sentirsi inadeguati, ma la sfida è stata avvincente: superare questi attimi di disorientamento con la fiducia, con la fede nelle proprie forze e nel sostegno di chi ci ama sinceramente e col cuore puro. Uno dei primi pensieri di gratitudine va certamente alle tante persone che si sono fidate di me, che hanno davvero creduto che io potessi sostenerle nel loro percorso personale verso un miglioramento delle loro condizioni corporee. Va da sé che, come si è detto tante altre volte, lavorare sul corpo porta inevitabilmente alla realizzazione di un percorso anche emozionale, interiore nel senso più esteso. Più passa il tempo e più mi rendo conto di come la connessione tra il nostro corpo e la nostra mente sia inscindibile, sia un unicum non frammentabile in sottounità. E allora grazie davvero a chi ha ritenuto validi gli strumenti terapeutici che ho imparato con dedizione e amore e in cui ho tantissima fiducia. Grazie anche a ogni persona che mi è venuta a trovare in studio o che sono andato io a trovare a casa, per avermi ritenuto all’altezza di avere una parte nel recupero delle sue condizioni fisiche, nel raggiungimento di un maggiore benessere o anche solo nella costruzione della volontà di iniziare a cambiare le condizioni biologiche e di vita che hanno contribuito a creare lo stato di “malattia”. Grazie di cuore poi a chi ha saputo sostenermi in silenzio, un po’ dietro le quinte, ma senza la cui presenza davvero non avrei saputo come fare. Non mi piace fare elenchi che inevitabilmente potrebbero essere fraintesi e trasformati in classifiche, che ci è stato nella mia vita sempre, senza se e senza ma, sente di essere incluso in questo mio pensiero d’amore e di gratitudine. Mando a tutti un grande abbraccio e un augurio sincero di buone feste, con la speranza che per tutti, e anche per me, esse siano un altro, un ennesimo tourning point utile per crescere e per realizzare una grande e solida felicità.

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