
Il titolo di questo articolo mi è venuto di getto, non ho avuto bisogno di pensarci su. Il momento che sto vivendo mi spinge a guardarmi indietro e proprio non riesco a provare rimpianti. Amo spesso citare l’inarrivabile Fabrizio De Andrè, quando diceva che lui avrebbe preferito mille volte avere tanti rimorsi ma mai nessun rimpianto. Ebbene se guardo ai miei 46 anni vissuti, davvero neppure io sento di avere dei rimpianti, tutto ciò che il cuore mi ha dettato ho avuto sempre modo di eseguirlo. Se penso ai miei sogni di gioventù quasi mi viene da sorridere: quanto è distante ora ciò che quotidianamente faccio da quello che per tanto tempo ho desiderato. Eppure se approfondisco la mia analisi, in effetti i sogni giovanili di una carriera nell’Arma dei Carabinieri erano animati da spinte idealistiche quasi del tutto sovrapponibili a quelle che ora mi portano a cercare di essere da supporto al prossimo come operatore della Salute e del Benessere. In effetti amo pensare di aver speso gli ultimi 23 anni della mia vita dedicandoli al prendermi cura degli altri, di chi ha avuto bisogno e di chi ha cercato solo un punto di appoggio momentaneo o magari di chi è stato funestato da un grave malanno fisico. E allora in tutto questo che ruolo ha il cuore? Come può intervenire questo organo così complesso e così tanto fondamentale alla nostra sopravvivenza? Esso nell’immaginario umano è da sempre associato alle emozioni, agli slanci eroici, all’Amore tanto cantato e decantato da numerose schiere di poeti in tutte le epoche. Addirittura alcuni scienziati audaci e all’avanguardia ( mai come in questo periodo forse abbiamo bisogno di autentici scienziati con caratteristiche UMANE…) hanno visto e misurato il campo elettromagnetico toroidale del cuore umano: ma allora il nostro Cuore non è solo un muscolo che agisce meccanicamente, oltre ad essere fondamentale per la nostra sopravvivenza, possiede un quid che lo rende unico e inimitabile. E’ la sede del nostro essere intimo e più profondo, è il nostro centro emozionale ed è all’origine di ogni slancio amorevole e amoroso. Perciò è necessario che esso possa agire liberamente al nostro servizio di esseri evoluti…….o forse è vero il contrario? Forse è bene invertire il titolo che ho dato all’intestazione di questa pagina? Forse sarebbe bene che noi ci mettessimo, che il nostro essere profondo e il nostro sentire si mettessero al servizio del cuore, si facessero guidare da esso e permettessero che grazie a lui avvenisse il miracolo dell’Amore. Nel momento in cui raggiungiamo il traguardo della realizzazione delle nostre azioni solo e unicamente guidate dal cuore, si avvera il miracolo della vita vera, si avvera ciò che inizialmente può sembrare impossibile ma invece è a portata di tutti. Non lasciamo che le esperienze negative, le abitudini malsane, i circoli viziosi ci allontanino dal nostro modo di essere e di sentire. Lasciamo che le emozioni positive e costruttive possano essere il faro illuminante della nostra realizzazione: in questa maniera difficilmente sbaglieremo, al limite compieremo degli eccessi di zelo perdonabili e accettabili. Voglio calare questi bei propositi nella quotidianità: guardandomi indietro, posso affermare con soddisfazione di aver sempre seguito il cuore e la passione. Le strade che mi sono permesso di percorrere sono state sempre animate dalla voglia di realizzare qualcosa di appagante e utile, la soddisfazione personale è alla base di una vita riuscita. E quindi non è possibile sbagliare? In tal modo si evitano tutti i vicoli ciechi e i punti morti? Assolutamente no. La strada per la felicità è lastricata di cadute e di piccoli o grandi infortuni!!! Tuttavia è possibile sentire intimamente di essere un tutt’uno col proprio modo di essere, pure se questo può andare contro al comune giudizio o al parere della maggioranza. Cosa conta l’occhio della massa di estranei se paragonato alla realizzazione dei propri ideali? La vita è meravigliosa: come dicevo, dopo la cocente disfatta dei miei progetti di carriera militare, mi trovo ad essere realizzato e felice di ciò che sono e che faccio. Tuttavia ciò non significa sentirsi arrivati, non significa dormire sugli allori di un personale successo. Per me significa invece aver costruito le basi di un percorso di crescita che terminerà solo con il mio passaggio ad un’altra dimensione……. Davvero penso che se io sono riuscito ad arrivare a queste conclusioni, chiunque può farlo come e meglio di me. Il sentirsi realizzati, felici e soprattutto contenti è un atto rivoluzionario da costruire quotidianamente e con le proprie forze. Non è possibile aspettare che gli altri facciano qualcosa al posto nostro, è eventualmente ipotizzabile compiere dei tratti di strada insieme, ma alla fine l’unica entità a cui dobbiamo rendere conto è la nostra Coscienza. Ebbene, voglio concludere quello che più che un articolo adatto ad un blog è stato un flusso di coscienza avvenuto in tarda serata: cerchiamo di mettere in pratica ciò che il nostro corpo, il nostro cervello e il nostro cuore hanno in programma per noi. In fondo ognuno di noi sa fin troppo bene cosa è “giusto” per noi, sa fin troppo bene se quel determinato lavoro, quella determinata relazione, quel determinato contesto sono o meno adatti a noi. Non resta che compiere un gesto di coraggio e seguire il nostro slancio di Cuore. Forse è proprio vero che la Felicità si trova un passo oltre alla paura. Il nostro corpo, la nostra anima e il nostro spirito non potranno che essercene grati, non potranno che godere di una condizione ideale che sta alla base del vero Benessere. Il perseguire ciò che si sente intimamente è la migliore Medicina Preventiva.
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