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3.

Campane Tibetane

Le campane tibetane originariamente nascono come ciotole utilizzate dai monaci buddisti
per contenere il cibo. Se ne hanno le prime testimonianze già più di 2000 anni fa nella
zona montuosa dell' Himalaya, tra India, Nepal, Tibet e Mongolia e oltre alla loro
funzione basilare legata all'alimentazione, esse sono state utilizzate come supporto alla
medicina generatasi in quella zona. Tali campane infatti incarnano lo spirito con cui gli
antichi guaritori e sciamani affrontavano le problematiche fisiche ed emotive dei loro
pazienti. Infatti parallelamente a una parte prettamente scientifica e in particolare inerente la
fisica delle onde sonore, nella storia delle campane tibetane troviamo anche degli aspetti
molto affascinanti inerenti la sfera spirituale dell'essere umano. Le campane infatti sono
composte da una lega di bronzo a cui partecipano in proporzioni precise 7 metalli: il
significato simbolico del numero 7 è da riferirsi al numero dei pianeti del sistema solare
allora conosciuti e al numero dei chakra del corpo umano. Questa coincidenza numerica è
volta a produrre un legame più che simbolico tra l'infinitamente grande costituito dal
sistema solare e l'infinitamente piccolo costituito dai canali energetici che percorrono il
corpo umano. D'altra parte tale corrispondenza rappresenta l'effettiva somiglianza
energetica e simbolica tra l'energia vitale dell'essere umano e quella cosmica. Le campane
possono essere di dimensioni molto variabili, partendo da quelle di misura simile a un
piattino da caffè per arrivare a quelle sufficientemente capienti da contenere un uomo in
stazione eretta. Tale differenza di dimensioni insieme ad una accorta e sapiente
miscelazione e proporzione degli elementi metallici che le costituiscono rende possibile
“accordare” le campane secondo le 12 note musicali. Ogni frequenza sonora ha poi una
assonanza corrispondente a un chakra o a una disfunzione specifica. Nell'ambito di un
utilizzo più generale è possibile sfruttare le sonorità delle campane sia per accompagnare
una meditazione, per esempio, che per indurre uno stato di rilassamento generale in una
persona. E' molto interessante osservare come il suono di una campana riempita di acqua
crei in essa dei mandala dalla forma regolare e armonica : va da sé che tale funzione
armonizzante può essere sfruttata a livello corporeo, considerando la composizione per la
maggior parte costituita da acqua del corpo umano stesso. L'operatore che utilizza le
campane a scopo terapeutico su una persona ha modo di sfruttare le loro vibrazioni
ponendole direttamente a contatto con alcune zone del corpo o suonandole nelle immediate
vicinanze della persona trattata. Quando si è avvolti da queste sonorità intense e
coinvolgenti è molto affascinante pensare che il loro effetto benefico possa essere
ulteriormente rinforzato dai mantra recitati durante la produzione di questi oggetti davvero
unici, cosi come unici sono i mantra che ogni maestro produttore di campane tibetane
conosce e tramanda a pochi eletti mantenendo sempre viva la magia attorno a questi oggetti.
Per quanto riguarda il Reiki mi piace dire che esso è un bellissimo strumento che ho avuto
la buona sorte di conoscere e di cui ho avuto la fortuna di ricevere i rudimenti basilari.
Reiki è una pratica che mira alla guarigione spirituale e alla guarigione fisica: si basa su
tradizioni antiche e in particolare la scuola che ho frequentato si basa sugli insegnamenti
del maestro Usui, vissuto in Giappone a cavallo tra '800 e '900. Usui parla della
realizzazione dell'arte di guarigione per migliorare mente e corpo e partendo dal significato
letterale della parola Reiki, possiamo dire che essa è data dall'unione tra la parte REI, cioè
qualcosa di misterioso e trascendente, ma soprattutto sacro, e KI, cioè l'energia

dell'universo che sostiene tutte le forme di vita. In realtà nell'applicazione quotidiana di
quest'arte è molto affascinante scoprire come essa sia strettamente basata su alcuni precetti
di vita legati a rettitudine morale, condotta ineccepibile e caratterizzata da valori immortali
quali correttezza, onestà, solidarietà. La pratica che è possibile applicare su una persona è
basata sul semplice contatto tra le proprie mani e la parte del corpo che si ritene debba
essere accudita. Il contatto delicato, l'intenzione positiva e l'idea di essere presente per
coloro i quali necessitano di assistenza dà bellissimi risultati e grande senso di rilassate. La
tradizione tramandata dal Maestro Usui vuole che l'essere umano possa essere canale di
trasmissione della sacra energia cosmica, che in tante civiltà antiche assume nomi diversi
(Prana in India, Chi in Cina ecc.) e che essa possa avere effetti benefici sulle persone che
decidono di accettare questo tipo di trattamento. Poichè il lavoro che pratico abitualmente
è basato per la maggior parte sul contatto, mi piace pensare che avendo anche imparato
questa antica arte essa possa essere di supporto al mio scopo di cercare di arrecare un
beneficio a chi decide di sottoporsi al trattamento.

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